Quale futuro? Verso la dittatura

'68: Roma

Il clima di questi giorni appare insostenibile. Impossibile non pensarci o arrivare ad un livello d’ipocrisia sì alto da non rendersene conto.
E’ iniziata con calma…ci è stata somministrata dolcemete, quasi come la tanto enfatizzata medicina curativa che auspicava Lucrezio nel "De rerum Natura". Dittatura, questa sconosciuta. Eppure ci circonda. Ha reso cieca la maggior parte degli italiani. Di riforme scolastiche se ne sono susseguite diverse, tante…troppe…
Ed altrettante sono state le proteste fatte dagli studenti, la maggior parte delle quali inutili e dettate soltanto da un lassismo generale e ad un’ignoranza degne di nota. Ma non questa volta. La situazione è precipitata e va sempre peggio. Lo confermano le più grandi testate giornalistiche. Una protesta scolastica, quella del 2008, che potrebbe annoverarsi tra gli "annales" del clima del ’68. Un periodo in cui, dottori di cultura e avide menti del domani, si univano per il proprio bene e per il futuro dei propri figli. Occupazioni intelligenti. Così si definiscono le quotidiane espressioni di critica. E sono tali. Non voglia di non voler studiare, ma voglia di lottare per se stessi…per gli altri…per il futuro…perchè questa legge, scusate, questo "decreto" mette in discussione la cultura ed i sacrifici di docenti e studenti insieme…E’ bello pensare alla nostra Italia. Un’Italia dove, un tempo, si poteva discutere magari anche criticare in mero significato "kantiano". Oggi invece, se ci si accorge che un decreto è fatto per un’oligarchia nauseante, entra in scena la forza dell’ordine. E il giorno dopo, un "qualsiasi" Presidente del Consiglio smentisce il tutto entrando in plateale contraddizione.
 
"Polizia negli atenei? Mai detto. Sono i giornali che, come al solito, travisano la realta". Passa solo un giorno e Silvio Berlusconi innesta la retromarcia.   Repubblica.it
 
Vogliono toglierci la libertà di pensare, di credere, di sperare…ma non potranno rubare i nostri sogni. E’ un segno che pare un sogno. Un segno di come l’Italia si stia finalmente accorgendo che non tutto è lecito, che la vita del domani è quella che prepariamo oggi.
 ammammata
 
                                Morpheus
 

Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

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