LECCE – Ovviamente non c’è alcun bisogno di chiedersi quale sigla abbiano parafrasato gli studenti della classe 2°B dell’Istituto “Galilei Costa” per la scelta del nome di questo loro nuovo impegno, e quello che dapprima può sembrare un errore di battitura in realtà è un progetto ben congegnato e rivoluzionario, ideato dagli stessi studenti e mirante a rendere le città italiane totalmente a misura delle due ruote, partendo proprio dalla città madre del progetto, Lecce. Si precisa che, oltre ad averne parafrasato il nome, questo nuovo progetto degli studenti leccesi non è in alcun modo collegato con il movimento di Beppe Grillo.
Il “Movimento 5 Selle” nasce con un obiettivo preciso, incentivare a 360 gradi e definitivamente l’uso della bicicletta mentre il compito dei giovani salentini sarà quello di raggiungere l’obiettivo attraverso l’individuazione e la realizzazione di strategie innovative e mai collaudate (come d’altronde è loro consuetudine), capaci di trasformare radicalmente il sistema circolatorio delle strade cittadine. Naturalmente si lavorerà su più fronti, sul graduale riassetto urbano, sulle radicate cattive abitudini dei cittadini e soprattutto sulla forma mentis generalizzata che si ostina ancora oggi a non comprendere gli enormi benefici che se ne possono trarre.
Sembra quasi retorico ripetere ancora concetti banalissimi su cui tutti sono d’accordo ma pochi vogliono applicare. Usare la bici in città, specialmente in città come Lecce dove le strade sono del tutto piane, le giornate piovose sono poche e tutte le destinazioni sono raggiungibili in massimo 15/20 minuti, significa:
· ridurre drasticamente la produzione di CO2 nell’atmosfera, a beneficio non solo della città ma di tutto il pianeta;
· risparmiare e smettere di sprecare tanto denaro inutile nell’acquisto di carburante (…e di questi tempi …vogliamo parlarne?);
· ridurre radicalmente il traffico, permettendo di arrivare prima, muoversi più in fretta, stressarsi di meno;
· non contribuire al finanziamento delle multinazionali del petrolio;
· guadagnare tantissimo in salute per via del moto costante, quotidiano, senza trascurare la possibilità di respirare aria più pura se tutti lasciano a casa l’auto;
· guadagnare in socializzazione e benessere personale, grazie allo stato d’animo e al buonumore che si prova pedalando anziché pigiando su un pedale, questo sì che sarebbe un “social network”.
I giovani del “Galilei Costa” metteranno in campo tutti gli strumenti necessari per raggiungere lo scopo, sia virtuali, come il web, i social media, il mailing, …, che concreti, come stringere alleanze con chi si occupa già da tempo e con grande impegno della questione, creare azioni innovative e di forte impatto, agire sulle istituzioni competenti, etc. «Vogliamo una città in cui per la prima volta siano gli automobilisti a dover chiedere “permesso” ai ciclisti – dichiarano convinti Gioia e Martino, due attivisti del movimento – città in cui le auto devono protestare per avere corsie preferenziali e per viaggiare in sicurezza, vogliamo che tutte le mattine migliaia di bambini e ragazzi delle elementari, delle medie e delle superiori possano raggiungere la propria scuola in bici, …ma riuscite ad immaginare cosa significherebbe per Lecce o per qualsiasi altra città se riuscissimo a realizzare anche solo quest’ultima cosa?». Una chicca? …perché “5” selle? Perché da oggi le città italiane saranno giudicate in base al numero di “selle”. Città come Ravenna e Ferrara sono già alte in classifica con un numero di selle intorno a 4. E Lecce? …da quante selle parte oggi?