“CASO CERANO”: RINVIO A GIUDIZIO PER I DIRIGENTI ENEL

la centrale “Federico II” di Cerano

BRINDISI – Giungono al termine le indagini del Pubblico Ministero Dott. Giuseppe De Nozza relative alla dispersione di polveri di carbone intorno al nastro trasportatore e al carbonile scoperto della Centrale Enel di Cerano.
Indagini che si concludono con ben 15 rinvii a giudizio nei confronti di importanti dirigenti Enel, tra cui Antonino Ascione l’attuale responsabile dell’unità di Business di Brindisi di Enel Produzione.
Costoro sono imputati per aver, in concorso tra loro, dal 2000 sino ad Agosto 2011, ognuno per la propria funzione, ad un medesimo disegno criminoso, avendo scaricato, trasportato e stoccato milioni di tonnellate di carbone in un carbonile scoperto di 125.000 mq, omettendo di adottare e comunque proporre soluzioni per scongiurare la ripetuta diffusione di polveri di carbone oltre il recinto aziendale. Soluzioni quali la copertura del parco carbone, la stabile chiusura del nastro trasportatore ed altri accorgimenti che potevano ridurre le dispersioni.
Con tale comportamento le polveri hanno invaso le aree agricole e residenziali circostanti, con danno alle attività agricole, imbrattamento e molestia alle persone fisiche ivi residenti.
Sempre nel dispositivo del magistrato si apprende che sono 38 le Parti Offese. Oltre agli agricoltori sono Parti Offese anche il Comune e la Provincia di Brindisi nelle persone del Sindaco e Presidente pro-tempore.
La prima udienza è prevista per il 12.dicembre 2012 alle ore 9.00.
Finalmente la verità viene a galla e tutto quello che in questi anni abbiamo denunciato viene messo nero su bianco da un Magistrato. Come si poteva pensare che un gigantesco carbonile scoperto in grado di stoccare fino a 750.000 tonnellate di carbone non fosse un atto criminale nei confronti del nostro territorio? Anche a Brindisi come a Taranto è la Magistratura a dover intervenire.
Noi il 12 dicembre ci saremo e chiederemo la costituzione come parte civile contro i responsabili di questo disegno criminoso e chiediamo che anche il Sindaco e il Presidente della Provincia, già dichiarati parti offese, si costituiscano parte civile.
Aggiungiamo che questa è solo la prima inchiesta che arriva a conclusione, ben presto aspettiamo le conclusioni per le indagini per omicidio colposo e lesioni personali che interessano alcuni dirigenti dell’Enel.
La politica non può più nascondersi o mettere la testa sotto la sabbia. Se vogliamo evitare un caso Ilva anche a Brindisi occorre chiedere ed ottenere la conversione della centrale di Cerano a gas nei prossimi 5 anni.
La magistratura è partita, ognuno faccia la propria parte.

COMUNICATO STAMPA NO AL CARBONE

Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

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