“ELECTION DAY” intervista al sindaco Pasquale Rizzo part.2

Un
simbolo sampietrano
ormai fatiscente: l’ospedale. Come si potrà farlo splendere come un
tempo?

In
questo senso è chiaro che le difficoltà sono legate anche alla
circostanza che
il sindaco, sotto questo versante, ha determinati poteri ma che
soprattutto i
poteri sono in mano alle politiche regionali sulla sanità. Per cui fare
delle
promesse, secondo me, su questo argomento è difficile se non prima di
avere
intrapreso un percorso con l’assessore regionale alla sanità. A breve,
quindi,
dovrei incontrarmi per capire come hanno calendarizzato determinati
interventi
nell’ospedale di San Pietro e quali sono gli intendimenti in termini di
potenziamento. Su questo tema sono abbastanza cauto perché se dei limiti
ci
sono è perché sono stati fatti danni da troppo tempo.

Spesso
le
persone diversamente abili vengono dimenticate. In che modo
verranno
rivalutate le loro problematiche in termini pratici?

Bisogna
confrontarsi con le problematiche che affliggono coloro i quali si
interfacciano
con la disabilità. Anche qui noi abbiamo dei percorsi che sono resi
difficoltosi da alcune normative di riferimento. Ad esempio sul
trasporto
alcune questioni dovevano essere poste a carico della ASL e magari noi
ancora
come comune ci facciamo carico di alcuni costi quando non dovrebbero
essere di
nostra competenza. Ma siamo lì a dare risposte anche in quel settore che
non
può essere lasciato sguarnito. I problemi sono diversi, anche per quelle
famiglie, che si fanno carico dei malati con un grosso problema di
disabilità,
si cercherà di offrire dei servizi anche solo per il tempo diurno per
avere a
disposizione una piccola fascia oraria atta ad agevolare la loro stessa
vita
famigliare. Così come abbiamo ridotto, quando eravamo opposizione,
alcuni oneri
di carattere tributario per quelle famiglie, con disabilità a casa, che
avevano
un ISEE di un certo importo.
Domanda
obbligata: il tanto agognato timpano della parrocchia matrice. Qual
è la
sua posizione a riguardo?

Sono
stato lieto di essere stato contattato dal Comitato per la raccolta
fondi. Si
stanno muovendo dei passi a livello regionale per cercare di trovare un
finanziamento che possa risolvere non solo il problema del timpano, ma
anche il
problema più radicale della ristrutturazione. Ricordo a me stesso che la
curia
ha iniziato ad ottenere la percentuale che per legge è prevista in suo
favore,
quando ho iniziato a chiedere, all’epoca in sede di consiglio comunale,
che si
rispettasse quella norma. Se si fossero rispettati i tempi, sicuramente
oggi la
curia avrebbe messo a disposizione una somma più corposa. Per il mancato
rispetto di una norma, oggi la comunità parrocchiale sta pagando delle
conseguenze più ampie rispetto a quelle che avrebbero potuto essere. A
parte le
promesse fatte soprattutto sotto le diverse campagne elettorali, credo
che
cominciando a perseguire il percorso in ambito regionale sicuramente si
riusciranno a trovare i fondi per poter risolvere il problema in tempi
ragionevoli.

Spesso si è
sentito dire che molti progetti comunali sono eredità della giunta
Rollo.
Le pesa tutto questo?

 A me
sinceramente non pesa molto. Io ho detto
anche in campagna elettorale che tutto ciò che è stato proposto da
Rollo, in
senso positivo, sarebbe stato portato avanti. A loro volta altri
progetti non
sono stati presentati dall’amministrazione uscente ma da precedenti
giunte.
Questo è un fatto normale nell’evoluzione delle cose nel momento in cui
si
interrompe un percorso e se ne avvia un altro. Non mi pesa la
circostanza di
portare avanti altri progetti di altri. Sarà mio compito, inoltre,
presentarne
di nuovi.

Quali sono le
paure e le speranze che ha con sé?

La
paura è dettata dalla circostanza che le persone, tanto quelle che mi
sono
accanto, quanto quelle che potrebbero essere in apparenza “ostili”
poiché
andranno a rappresentare l’opposizione, comprendano che questo percorso
che si
sta avviando è un percorso importante poiché consente al paese di
cambiare un
attimo ritmo. Spero solamente che alcune scelte, che per alcuni
potrebbero risultare
impopolari, possano servire per modificare uno schema mentale a volte
troppo
rigido. La speranza è anche che alcune prese di posizione non siano
dettate da
vecchi schemi. Spero che tutti i soggetti, sia pubblici che privati,
assumano
delle posizioni di contrasto giusto per contrastare una data cosa perché
il mio
approccio sarà collaborativo in tutti i sensi e cercherò sempre e
comunque una
condivisione.

Marco Marangio,

fonte
"Il Centro"

 

 

Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

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