“ELECTION DAY” intervista al sindaco Pasquale Rizzo part.1

Da poco la
cittadina San Pietro è uscita dal vorticoso periodo di campagna elettorale. I
cittadini, esprimendo liberamente il loro voto alle urne, hanno scelto un volto
nuovo come Primo Cittadino del proprio paese. A rappresentarlo sarà Pasquale
Rizzo che, con il 51,40% del consenso ha vinto le elezioni comunali al turno di
ballottaggio dell11 e 12 Aprile 2010, contro il 48,60% del sindaco uscente
Giampiero Rollo. “Il Centro” vi offre un’esclusiva intervista composta da 10
domande, formulate secondo le priorità che la popolazione vorrebbe chiedere.
 

Per una seconda volta si è
riproposta la stessa sfida di 5 anni fa. Quali sono state le carte
vincenti che hanno giocato a suo favore?

Credo
che già nel 2005 i presupposti per uscire vittoriosi c’erano tutti. In più, rispetto
al 2005, c’è stata una valutazione  sul
percorso politico che in questi 5 anni è stato effettuato da parte mia e da
parte del sindaco uscente. Da parte mia c’è stato un progetto che è durato nel
tempo (avendo intrapreso prima il ruolo di consigliere provinciale e dopo
quello di Primo Cittadino ndr) con la
condivisione della collettività di quelli che erano i miei punti di vista.
Credo che sia stato un percorso affrontato in senso positivo e la gente ha
potuto pesare la capacità politica che era quella messa maggiormente in
discussione nel 2005 nella mia prima uscita politica e, seppur stimato come
professionista potevo al contempo rappresentare un’incognita in senso politico.
Dopo questi 5 anni quel punto oscuro ha avuto la sua chiarezza. Nel 2010,
d’altro canto, ha pesato anche il percorso fatto da Rollo, forse, non è
riuscito a comunicare ai cittadini quali sono stati i punti di forza della sua
amministrazione.

Nella sua
campagna elettorale, trasparenza e legalità hanno svolto un ruolo
principale. Oggi, nel mondo della politica, quanto valgono questi valori?

Credo
che abbiano un valore rilevante. Sono contento di aver fatto una scelta di
rischio rispetto ad una scelta di liste differenti e con minori rischi di
riuscita elettorale. Certo, io ho il convincimento che vi siano ancora degli
steccati ideologici. Se io avessi fatto le stesse scelte, probabilmente alcune
forze anche importanti sul territorio e che lottano per la legalità avrebbero
sicuramente “picchiato duro”, cosa che non è avvenuta sol perché Rollo è di
un’area politica che, sotto questo punto di vista, può aver maggiori tutele
rispetto al centro-destra o allo stesso centro. Ho avvertito quindi la mancanza
di certe prese di posizione da parte della società civile che invece ritenevo
fondamentali. Quando qualcuno lancia un messaggio di legalità dovrebbe
lanciarlo sempre e non fermarsi dinanzi a qualche “steccato politico”.

“Grazie a voi
San Pietro cambia” è stato lo slogan di fine campagna. Quali saranno i
primi cambiamenti che intende effettuare?

I
cambiamenti saranno radicali. Se una persona non conosce la “macchina
amministrativa” e i percorsi interni alla gestione della cosa pubblica,
probabilmente ha difficoltà a comprendere cosa vuol dire cambiamento.
Cambiamento vuol dire modificare ed amplificare il rapporto personale. Sono
rimasto sorpreso quando ho sentito che, da più di 10 anni, il sindaco appena
insediato non abbia mai sentito l’esigenza di incontrarsi con tutti i dipendenti
comunali. Io sono appena entrato in una casa che non è mia, dove sono io
l’ospite perché sicuramente dovrò rimanerci per un certo periodo di tempo ed è
per tale motivo che intendo allargare i rapporti con i dipendenti. Ad esempio,
oggi sono entrato in comune alle 8:30 e ne sono uscito alle 21 e questo solo
per dare le risposte a chi diceva “solo sindaco”. Cambiamento, vuol dire anche
non avere scheletri negli armadi e mi rendo conto di poter adottare decisioni
senza essere legato da alcuni percorsi pregressi che potevano rendere difficile
l’adozione di determinate scelte. Cambiamento è, in definitiva, il nuovo modo
di intendere la gestione della cosa pubblica.

Le nomine
assessorili sono state l’argomento più chiacchierato del paese. Quali sono
stati i suoi criteri di scelta?

Si
è voluto contemperare, da un lato, la giusta esigenza di dare visibilità a chi
ha ottenuto dai cittadini il consenso per ricoprire un determinato ruolo e al
tempo stesso si è voluto rafforzare la squadra con una scelta tecnica che è di
indubbio spessore. Si consideri che il dott. Caputo potrebbe svolgere, se si
potesse farlo, anche il ruolo di direttore generale perché è una persona che ha
una competenza e una conoscenza di San Pietro appropriate.  Eppure, ha deciso di sposare la nostra causa
ed è venuto qui a fare l’assessore tecnico per aiutare in questo percorso di
sistemazione alle tante cose che non vanno bene all’interno
dell’amministrazione. Per cui ho ritenuto di fare una sorta di “mix” tra la
parte tecnica e la parte politica. Il politico è indispensabile in
amministrazione primo, perché è giusto dare il riconoscimento a chi ha seguito
un progetto politico e bisogna dare anche la possibilità di attuare tale
progetto e, dall’altro lato,  perché il
popolo che ha dato riconoscimento a queste persone è giusto che abbia un suo
riferimento specifico nell’ambito comunale.  
Il tecnico molto spesso può prendere delle decisioni che sono
prettamente “tecniche”, ma non ha a volte la forza e la volontà di assumere
delle visioni che sono esclusivamente politiche e che alle volte possono creare
dei conflitti. Quindi il politico è quello che decide le vocazioni che lo
stesso territorio ha.   

Il mondo
giovanile si aspetta molto dalla sua amministrazione. “Bollenti spiriti” è
il nuovo progetto. Quali saranno i primi interventi?

Con
la cooperativa “solidarietà” di Parabita, che è stata aggiudicataria di questo
progetto, abbiamo avuto un incontro giorni fa per comprendere bene quali sono
le esigenze e gli impulsi necessari per dare il via. Oggi i locali sono ancora
chiusi e bisogna comprendere quali sono le criticità da superare. L’attenzione
al mondo giovanile è molto accentuata e, pur essendo insediati da poco come
amministrazione, l’abbiamo inserita nell’agenda tra le operazioni prioritarie.
Ma non è solo “Bollenti Spiriti” l’attenzione alle politiche giovanili. Il
mondo giovanile ha bisogno di tante attenzioni. Abbiamo avvicinato molto i
ragazzi alla politica negli ultimi mesi e non deve essere circoscritto al
momento elettorale. Ci sono altri momenti di aggregazione che passano da
“Bollenti Spiriti” e sfociano in altri momenti di confronto. Purtroppo i luoghi
per incontrarsi a San Pietro sono pochi, però se i giovani continuano a fare
squadra credo che accanto a “Bollenti Spiriti” ci saranno altre iniziative in
quella direzione.

Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

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