“Passiamo più tempo fuori dalla scuola che dentro”
S. PIETRO VERNOTICO – Disagio per il trasporto pubblico scolastico. Vittime del problema sono i ragazzi delle scuole superiori, in particolar modo dei primi due anni, che frequentano gli istituti della città di Brindisi.
Nello specifico, è stata eliminata la tratta Brindisi- San Pietro Vernotico delle ore 12 utilissima per i numerosi studenti che, per tre giorni alla settimana, escono a quell’ora per via delle giornate scolastiche ridotte. Gli studenti interessati frequentano, infatti, il liceo scientifico Enrico Fermi, il liceo classico benedetto Marzolla ed il liceo linguistico pedagogico Ettore Palumbo e sono pertanto costretti ad attendere il pullman delle tredici.
“A causa della soppressione della corsa, passiamo più tempo fuori dalla scuola che dentro”. A farne dichiarazione è Francesca Centonze che, frequentando il primo anno del liceo Fermi, è costretta come molti suoi coetanei a subire le cause di questo disagio. Facendosi portavoce degli altri studenti, spiega chiaramente le condizioni in cui sono costretti a trovarsi quotidianamente.
“So per certo che l’anno scorso il servizio che ci è stato sottratto c’era ed era comodissimo ed usato da tutti. Il pullman Stp passava alle 12 e mezzo e riportava a casa i ragazzi in quarto d’ora. Adesso è tutto cambiato. Il pullman passa all’una, per poi giungere a San Pietro un’ora dopo”.
Se si somma il tutto si arriva ad un totale di due ore, tra attesa e viaggio di ritorno. Questo è giustificato dalla linea del pullman che, attraversando l’interno di Brindisi e passando per il Casale impiega più tempo del dovuto.
Ma non finisce qui. Tutti i ragazzi che attendono la corriera delle tredici devono sommarsi a quegli studenti che terminano le lezioni nella stessa ora.
“I pullman non sono sufficienti per ospitarci tutti – continua Francesca Centonze – e molte volte raggiungiamo forse una ottantina di passeggeri”. Tenendo conto che, secondo le norme di sicurezza, sono previsti ventuno posti in piedi e quarantuno seduti, ben si comprende la situazione in cui i ragazzi sono costretti a viaggiare. “Non solo restiamo in piedi – afferma Francesca – ma non abbiamo neanche lo spazio necessario per muoverci”.
Cosa ancor più grave è stato l’aumento di circa dieci euro dell’abbonamento mensile che, a differenza dell’anno precedente, costa adesso 52euro.
“Non è giusto nei riguardi di noi tutti. Noi paghiamo un servizio e pretendiamo che ci venga dato come tale. Passi anche l’attesa di un’ora, ma i posti devono esserci assicurati”.
A fronte di questi disagi i ragazzi sono pronti per una raccolta di firme da distribuire in tutte le edicole del paese e nei luoghi do ve effettuano gli abbonamenti dei mezzi di trasporto, per riuscire ad avere maggiore visibilità nei riguardi di Stp di Brindisi nella speranza che si riesca ad agevolare la vita scolastica di questi ragazzi, già di per sé, abbastanza difficile da affrontare.
Marco Marangio
SenzaColonne 03/10/2010
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