SAN PIETRO VERNOTICO – “Qui non si bada a spese” direbbe il John Hammond del capolavoro di Steven Spielberg. Dopo la pubblicazione del programma è giusto fare un primo bilancio dell’amata festa patronale. Nel bene e nel male, come imparzialità chiede. Stando ai dati pubblicati dal Comune sanpietrano la quattro giorni della festa è costata poco più di 44mila euro, dei quali circa 6mila di libere offerte della cittadinanza. Il Comune ne ha invece stanziati alla Pro Loco, alla quale è spettato l’onere dell’organizzazione della stessa, 24.400€. Un programma dignitosamente rispettabile, quello del 2015, anche se per “frugalità” fa concorrenza al desco del megadirettore galattico fantozziano del “sorso d’acqua ed un tozzo di pane“.
Già lo scorso anno tra le colonne dei post di “Prima Pagina” è stato evidenziato quanto sia possibile realizzare una festa patronale rispettabile (non che questa non lo sia, sia chiaro), ma considerato che anche nella delibera in questione di giugno 2015 si evidenziano le “ristrettezze di bilancio” appare stridente tale scelta di investimento. Quando si parla di bilancio differente, si fa riferimento alla spesa della festa patronale del 2012, nella quale vennero spesi poco più di 19mila euro pur invitando artisti e bande degne di nota. Oltre al fatto che nella delibera di rifermento non v’era nessuna omissione di giustificazione di spesa (cosa invece accaduta sia nel 2014 che nel 2015), c’è da sottolineare quanto il riferimento sia una chiara testimonianza di quanto la volontà politica possa realmente agire in casi di “ristrettezze di bilancio“, giacché la situazione a distanza di anni non è affatto migliorata. Difatti, nel 2014 sono stati spesi circa 39mila euro quasi quanto la cifra totale del 2015. Morale della favola: il suddetto post non vuole essere una ripetizione “mantrica” del passato, ma una riflessione per un paese che abbraccia fin troppo spesso la dimenticanza storica locale. Si possono spendere (e rendicontare chiaramente in dettaglio) poche migliaia di euro per la festa del santo Patrono? Ovvio che sì. La differenza è come agire nel farlo. Ed agire secondo criteri di maggiore giustezza.