IL CONSIGLIERE: A PROPOSITO DELL’ORDINANZA vs I CANI IN SPIAGGIA

TORCHIAROLO – Ferita ancora aperta sulla questione “cani in spiaggia”. A seguito dell’ordinanza del comune di Torchiarolo, circa il divieto di condurre in spiaggia cani e qualsiasi altro tipo di animale, molte sono state le critiche sollevate all’amministrazione ed al primo cittadino. D’altro canto l’ordinanza parla chiaramente (clicca QUI per leggere il testo in questione). Al coro dei commenti si è aggiunta la voce del consigliere di opposizione, Nicola Serinelli, che tramite comunicato stampa fa sapere la propria opinione a riguardo. DI seguito riportiamo il testo integrale: “Un’ordinanza, quella presa in esame, che comunque non è dissimile da molte altre fatte da altri comuni. Vero è al contempo Mi é stato richiesto di dire la mia in merito all”ordinanza relativa al divieto di portare i cani sulla spiaggia emessa dal Sindaco Del Coco.
Confesso: volutamente ho evitato di farlo … per prudenza e per non essere frainteso.
La dichiarazione a mezzo stampa (Quotidiano del 6 luglio) fatta dal Sindaco con la quale ha anche motivato le ragioni che lo hanno indotto a querelare alcuni cittadini che hanno avuto da ridire sulla sua iniziativa, mi sollecita tuttavia a fare alcune riflessioni, che reputo, peraltro, doverose in tempi in cui si ha assoluto bisogno di chiarezza e trasparenza..
Condivido il Sindaco solo quando dice che “gli insulti non possono considerarsi come diritto di cronaca”. In ogni rapporto umano e civile, la critica resta l’espressione più genuina della democrazia e della libertà. Il rispetto della libertà non può però prescindere dal rispetto della persona; perciò giammai la critica deve rasentare offese o ingiurie personali e ciò vale tanto quando ad offendere é un qualsiasi cittadino, ma anche (oserei dire soprattutto) quando ad offendere é un amministratore, in particolare il primo cittadino, quale rappresentante massimo delle istituzioni, non fosse altro che per il dovere che si ha della testimonianza e della credibilità.
Chi ha seguito le cronache di quanto accaduto negli ultimi tempi in Torchiarolo ricorderà bene l’episodio consumatosi presso il Centro anziani nel corso di una pubblica assemblea, allorquando fu proprio il Sindaco, in preda ad una delle sue solite “intolleranze”, a proferire parole “irripetibili”, che rasentarono insulti rivolti al sottoscritto (pur sempre consigliere comunale, nonché ex sindaco e comunque normale cittadino che aveva il diritto/dovere di esprimere il proprio pensiero). Consegue che non si può esigere rispetto dagli altri quando poi, per primi, non si ha rispetto degli altri. Sotto questo aspetto il Sindaco evidentemente deve ancora fare molta strada per acquisire la necessaria prudenza che si richiede a chi si pone alla guida di un paese.
Non può comunque sperare di ricevere solo e sempre inchini e riverenze, a prescindere … I tempi, per fortuna sono cambiati, per cui il rispetto ognuno se lo deve guadagnare sul campo attraverso l’esercizio della propria testimonianza e credibilità, a maggior ragione chi riveste incarichi pubblici. E pensare che nella circostanza citata, anch’io avrei potuto “querelare” il Sindaco; ne avevo tutte le ragioni. Non l’ho fatto … per rispetto e anche per la convinzione che nella circostanza ricordata con il suo comportamento il Sindaco si è “querelato” da solo davanti all’opinione pubblica.
Per entrare nel merito dell’ordinanza sui cani, per essere valida evidentemente, deve rispondere a tutti i requisiti richiesti e previsti dalla legge, pena la sua inefficacia.  Son venuto a conoscenza della vicenda a mezzo organi di stampa. A tutta prima sento di dover affermare che certamente il nostro Comune non brilla per prudenza gestionale.  Del resto non é la prima volta che vengono attivate iniziative del genere senza minimamente avvertire il buon senso di ascoltare consigli e pareri da chi ha responsabilità istituzionali sul territorio. E’ una questione culturale; ma in fondo, é proprio vero che nessuno dà ciò che non ha…..
Nel merito della vicenda-cani sarebbe stato sicuramente più efficace sensibilizzare, per esempio (con appositi manifesti pubblici o locandine), i possessori dei cani a vigilare opportunamente sui propri animali utilizzando, specie in spiaggia, guinzagli, museruole (laddove necessarie), e ogni accorgimento (compresi gli strumenti per le pulizie dai bisogni dell’animale) teso a rispettare l’uomo, l’ambiente e perché no? anche i tradizionali “amici dell’uomo”.  Attivare ordinanze di divieto trincerandosi, come sovente accade in Torchiarolo, dietro il… “così dispone la norma” (in questo caso regionale), significa non aver compreso quale sia la funzione di un ente locale che é, e deve essere, prima di tutto, “agenzia educativa” sul territorio, a difesa della promozione dei diritti/doveri dei cittadini. Così come non si é ancora compreso che non é opportuno usare la giustificazione data dal sindaco (così ha disposto la Regione e la Capitaneria di porto) come arma per “vincere”, semmai dovrebbe farlo per “convincere” (vincere insieme). Occorre tener sempre presente che una verità, per quanto giusta e valida, se viene offerta in modo arrogante (ordinanza) ferisce, irrita e suscita atteggiamenti di rifiuto, così come sta accadendo per la questione-cani.
Prima di ogni repressione occorrerebbe infatti promuovere la prevenzione e la buona educazione, in ogni ambito, indi anche nel rispetto degli animali.  La storia insegna che i divieti senza una preventiva azione di promozione culturale servono a ben poco, comunque rischiano di non conseguire gli obiettivi per i quali si attivano poi talune forme repressive. Spiace che il mio paese torni alla ribalta delle cronache nazionali per iniziative inopportune e alquanto bizzarre. Quella dei cani si caratterizzerà come “l’ordinanza estiva” di Torchiarolo, che segue quella altrettanta particolare, emessa in inverno, sui camini. Rischiamo di far ridere persino i polli (con tanto di rispetto per questi animali). Infatti, dopo la messa in campo dell’ordinanza sui camini (a proposito, qualcuno sa che fine han fatto i soldi dati dalla Regione … per i filtri?), eccone una nuova sui cani.
Temo che quest’ultima ordinanza contribuirà ad allontanare turisti amanti degli animali e rischia di incrementare ulteriormente il fenomeno dell’abbandono dei cani, non essendoci sul territorio strutture adeguate per conciliare passione e amore per gli animali con taluni obblighi (vedasi ordinanza) che spesso si attivano ad intermittenza e non per tutte le questioni. C’è da chiedersi infatti perché non vengono emessi i provvedimenti di specifica competenza comunale, richiamati peraltro proprio dall’Ordinanza regionale del 3.04.2012 (in particolare Art. 1, punto 8 e punto 9 lett.b ecc.)? perché di quell’ordinanza si è estrapolato solo il divieto per i cani? E gli altri obblighi che pure hanno i Comuni? Specie quelli come il nostro che non assicurano, per es., il servizio di salvataggio? ecc.ecc..
Se proprio si prova gusto nell’emettere ordinanze di divieti allora si inizi dai tanti punti critici che interessano l’intero territorio comunale (si faccia un giro dentro e fuori il campo sportivo, sui tanti cantieri sospesi, lungo i cigli stradali, in alcune abitazioni, disabitate, site addirittura nel centro abitato, lungo l’infocaciucci, in taluni esercizi pubblici, in particolari aree del paese, comprese quelle esterne al municipio, ecc.) ; non ci si può limitare a prendersela ancora una volta solo con i soggetti più deboli, fatte salve le categorie dei cani pericolosi per i quali evidentemente occorre maggior cura ed attenzione non solo da parte dei proprietari, ma anche da parte delle autorità preposte, nel rispetto dei ruoli e competenze. Come cura ed attenzione dovranno diligentemente porre i proprietari dei cani, al di là dell’ordinanza, per assicurare il rispetto dei diritti di tutti e di ciascuno, compresi quelli di chi ha paura dei cani.
Sarei comunque curioso di sapere se e quanto é stato previsto nel bilancio comunale corrente, in particolare nel capitolo “entrate da contravvenzioni per mancato rispetto delle ordinanze sui cani o sui camini”; e poi altrettanto curioso di conoscere la destinazione finale dei proventi da dette contravvenzioni.
Serviranno a ulteriormente potenziare le strutture del comando?, magari per acquisto di altro telelaser… con finalità repressive… giusto per fare cassa?
A consuntivo insieme, a Dio piacendo, tireremo le somme per comprendere dove sta la verità.”

Comunicato Nicola Serinelli – Consigliere Comunale, Progetto per Torchiarolo

 

Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

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