MADONNA DI GALEANO: TRA STORIA E DEVOZIONE

di MARCO MARANGIO

TORCHIAROLO – Tutto è pronto per l’attesa festa della Madonna di Galeano.
Svolgendosi nei giorni che vanno dal sabato Santo sino al martedì seguente la Pasquetta, l’evento religioso, particolarmente sentito da tutta la comunità torchiarolese, vede impegnata quest’ultima in una serie di preparativi e celebrazioni sia civili, ma soprattutto religiose.
In particolare, il comitato Feste Patronali, avendo in patrocinio del Comune di Torchiarolo, sta spendendo le proprie risorse nella realizzazione della festa dedicata alla tanto cara Madonna di Galeano.
“Iniziamo a preparare l’evento – spiega Mirella Spedicati, del comitato Feste patronali, sin dal mese di gennaio con la Focara e successivamente con la matthra di San Giuseppe. Tutto con l’unico obiettivo di recuperare fondi. I festeggiamenti inizieranno durante la Veglia pasquale, quando il rione uscito vincitore dalla gara rionale, avrà l’onere di intronizzare la statua della Ss. Maria. Il momento più solenne sarà poi il pellegrinaggio al Santuario di Galeano dal quale si tornerà in serata con l’Immagine votiva della Madonna”.
Questo importante quadro, infatti, ruota attorno alla leggendaria storia che circonda la Madonna di Galeano.
Siamo nel 1600 circa. Un giorno mentre i contadini di Torchiarolo lavoravano la terra nella contrada che veniva denominata proprio “Galeano” con l’aiuto dei buoi. Questi ultimi, giunti ad certo punto sul terreno da arare, non riuscivano più a tirare l’aratro. A tal punto, i contadini si avvicinarono ai propri buoi cercando di stimolarli a procedere nel lavoro. Un contadino più attento iniziò a scavare sotto al vomere dell’aratro, e vide che esso si era bloccato poiché ostruito da un quadro. Scavando, si riuscì a portare alla luce un quadro con le effigie di una Madonna.
Si narra, infatti, che il suddetto quadro era stato seppellito dai fedeli durante la persecuzione dei cristiani, da parte dei cosiddetti “vandalici”, ossia non credenti, per non farlo cadere nelle loro mani. Da allora gli fu dato il nome di “Madonna di Galeano”, poiché ritrovato nella contrada omonima.
Altro aneddoto abbastanza singolare, come raccontato dai membri del Comitato Feste, riguardo i cittadini sanpietrani che, vedendo il fatto come un miracolo, incominciarono a rivendicare il quadro, forti di essere in numero superiore. Il popolo di San Pietro si faceva infatti forza grazie alla posizione della cappella dedicata alla Madonna che, costruita dai torchiarolesi, era rivolta verso San Pietro Vernotico. Dopo un lungo periodo di discussa diatriba, i due  paesi fecero pace e Torchiarolo riebbe ufficialmente l’attribuzione dell’amato quadro.
La festa di quest’anno rimarca a grandi linee quella delle edizioni precedenti, ma il vero punto di forza lo dimostra senza ombra di dubbio il Comitato che, con estrema devozione, ha recentemente restaurato la statua della Madonna e reso agibile anche una cappella esterna, con panchine in pietra da loro prodotte, per le celebrazioni religiose. L’unità comunitaria ed il sentimento di devozione, quindi, si fanno sentire ed appaiono sempre più forte facendo trasparire la grandezza con la quale verrà accolta la Madonna di Galeano anche in questo 2011.

Senzacolonne 16/04/2011

Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

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