13 DICEMBRE 2012: “FUMATA NERA” DI PM10
SAN PIETRO VERNOTICO – A volte ritornano. Eppure le sostanze cancerogene presenti nell’aria son sempre lì: Più volte “Prima Pagina” ha puntato il proprio obiettivo sulla questione, sin dai tempi in cui scoppiò il pluri contestato “caso Torchiarolo”. Purtroppo, però, il livello delle polveri sottili è un problema ancora e sempre in atto. Con giorno 13 dicembre si è superata nuovamente la soglia massima. Ma procediamo per gradi. Fonte di questa ricerca è il sito istituzionale di Arpa Puglia. Già dalla cartina dimostrativa, si nota la prima sostanziale differenza di per sé risaputa: San Pietro Vernotico è etichettata come qualità d’aria “buona”.
Vuol dire che l’aria non è inquinata? No.
Vuol dire soltanto che le emissioni nocive presenti, perché nonostante tutto ci sono, rientrano nei parametri stabiliti per legge. In particolare, la centralina Arpa che monitora il paese di San Pietro (ubicata presso l’Istituto Tecnico Nicola Valzani) analizza i seguenti elementi: CO, NO2, O3 ed SO2. Per i giorni che vanno dal 10 al 13 dicembre non c’è stato alcun innalzamento particolare. Unico elemento inquinante che ha registrato un rialzo è stato lo O3, il cui picco più si ha avuto l’11 dicembre.
Discorso differente deve essere fatto il vicino di casa: Torchiarolo. Con un retaggio alle spalle triste e drammatico, il paese non è ancora uscito dal “giallo PM10”. Molto è stato detto negli anni passati, come testimoniano i post qui linkati: dall’ordinanza di divieto di accensione dei camini, sino alle forti dichiarazioni di un ex dipendente Montecatini. Una delle ultime dichiarazioni è stata mossa dal consigliere di opposizione Nicola Serinelli, il quale chiedeva al Comune che fine avessero fatto i soldi stanziati dalla Regione Puglia per l’acquisto dei filtri da applicare ai camini delle civili abitazioni. I dati torchiarolesi, come presumibile, sono i più preoccupanti. Etichettato sulla mappa come qualità d’aria “pessima”, il livello PM10, dal 6 al 12 dicembre, risulta inferiore al limite. Quindi ci troviamo dinanzi ad una media giornaliera non sana, ma comunque accettabile. Sino però al giorno giovedì 13 dicembre: i picchi si innalzano non solo per Torchiarolo ma anche per Guagnano e San Pancrazio.
Quest’ultimo, in particolare, dal 13 novembre sino al 12 dicembre aveva registrato emissioni entro il valore limite imposto, che ricordiamo essere di 50mg/m”’. Il PM10 sale vertiginosamente. Così come accade, nello stesso giorno, a Torchiarolo. Campi Salentina si salva per il rotto della cuffia: l’innalzamento si ferma proprio al limite: 50.
Questo post non vuole essere né un’inchiesta, né altro. Vuole solo essere un’osservazione, un punto di vista. Un modo per continuare a vigilare e a porci domande. Un giorno, lo scrivente, ha intervistato il dott. Serravezza, noto oncologo, che alla domanda “cosa pensa del caso Torchiarolo? Crede che la causa siano proprio i camini?”, rispose: “Mi sembra la storia dell’elefante col Topolino. Si sta dando troppa attenzione al topolino e poco all’elefante”.
quando si provvederà a chiudere a Brindisi le centrali e restituire alla natura i territori usurpati?
quando si capirà che l’unica risorsa di quel territorio è proprio il territorio stesso e i suoi inimitabili prodotti, la storia, il mare e la natura tutta?
le percentuali di decesso per cancro sono in percentuale superiore a quelli di taranto, ma nessuno ne parla.
ho avuto il privilegio di godere di quei posti quando ancora erano vergini (salvo montedison) e mi piacerebbe tanto che anche le generazioni future potessero apprezzarne le bellezze, e non ricordarle per per le nefandezze architettoniche ed ambientali che si perpetrano a danno della impotente popolazione.