S. Pietro V.coEx ONMI diventa centro per disabili

Nuovi progetti in atto a San Pietro
Vernotico. Di recente, infatti, presso l’aula Consiliare del Comune si è svolta
una pubblica assemblea, indetta dall’Amministrazione Comunale, per illustrare
la proposta di deliberazione del Consiglio Comunale avente ad oggetto un
immobile di Via Torchiarolo, tale ex ONMI:
Casa della madre e del bambino (in foto) . All’incontro sono intervenuti
pertanto il sindaco, Dott. Giampietro
Rollo
, il dott. Campana,
responsabile Asl e la dott.sa Corrado. L’immobile è stato da
sempre una delle icone-simbolo del paese, come ha voluto sottolienare il
sindaco. Donato dal benefattore Vincenzo
De Marco
negli anni ’30 dello scorso secolo, sin da subito è stato usato
come asilo nido. Negli anni ’80 il comune ha trasferito in seguito i servizi
sociali e successivamente il Giudice di Pace, ma la collaborazione con la
vecchia Usl non è mai cessata. “Ora si è
liberata e si userà per scopi sanitari”
, afferma il primo cittadino “e questo incontro è dovuto all’idea
dell’amministrazione per partecipare ai relativi bandi di concorso”
. In un
recente incontro con la Asl, si è appurato di come le esigenze sanitarie non si
fermano soltanto alla realtà del paese ma hanno un raggio d’azione decisamente
territoriale.

Questo il punto affrontato ed analizzato
dal dott. Campana. “Noi seguiamo con
interesse questo argomento perché lo riteniamo fondamentale”
, esordisce il
responsabile Asl. “Quel che si vuole
attuare è l’insediamento di una struttura socio-riabilitativa a carattere
residenziale”
. Il progetto è accuratamente pensato per i disabili compresi
tra 18 e 65 anni che abbisognano di cure ed attenzioni continue 24h24, ed ha
giuridicamente forma nell’art.57 dello Statuto Regionale. Difatti, la regione
ha ridiretto un bando per esclusivi clienti privati. Questo evidente percorso,
non può non essere pensato per un privato, appunto, come la Asl. Deve pertanto
avere non solo ricavi e profitti con relativa partita IVA, ma soprattutto deve
risultare accreditato. Deve perciò
aver lavorato per almeno tre anni sul territorio ed aver testimoniato la
propria esperienza sul campo.

Nota dolente del contesto, pare
essere  l’oggettiva scarsezza di tali di
strutture. Nella zona cosiddetta “sud” del Salento manca tutto e necessita di
tutto, in primis dell’utenza stessa.

“Una
scelta di questo tipo è molto interessante”
, dichiara la dott.sa Corrado. “I Centri socio-riabilitativi sono l’essenza
primaria per coloro i quali hanno problemi di disabilità e che non possono in
cicli di riabilitazione. Quest’ultimi sono solo delle risposte tampone”.

Le basi e le premesse per costruire
questo sogno esistono e possono attuarsi al meglio, nonostante si parli spesso
di politiche sociali e sanitarie, che a volte tendono a connettersi tra loro
sino a confondersi. A breve verrà pubblicato il bando e compito
dell’amministrazione sarà quello di individuare la giusta scelta del privato.

Al termine dell’assemblea, si è poi
tenuto un dibattito in cui veri protagonisti sono stati i genitori dei
disabili. Le loro storie e sofferenze hanno infranto le barriere burocratiche
ed hanno meglio contestualizzato le carenze di efficienti strutture. Certo è
che ben presto la lotta dei bisogni volgerà al termine e si potrà parlare di un
nuovo mondo sociale.  Si è arrivati ad un

punto di svolta, epocale. L’avveniristico sistema di tutela è pronto per la
difesa dei disabili e dei più deboli ed è fondamentale un aspetto: saper
guardare il domani con certa speranza, affinchè siano i nostri figli i
testimoni di questo sogno.

 

 

 

Marco
Marangio

fonte "L’Ora del Salento" del 10 Ott 2009

Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

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