Le
attenzioni per i disabili trovano finalmente un supporto concreto
Il
mondo frenetico di oggi, è solito a tratti dimenticare alcune tematiche che
vengono tristemente accantonate nonostante la loro indubbia importanza. Tra
tutti spicca, secondo dati statistici, proprio il tema dei diversamente abili.
Ciononostante, le conoscenze sull’handicap e le sue problematiche hanno avuto,
negli ultimi tempi, un discreto incremento generato anche dall’esigenza di
“controllare” un fenomeno in aumento su tutto il territorio nazionale. Diamo la
parola ai dati: nel nostro Distretto
Socio-Sanitario abbiamo circa 5.000 persone con Handicap grave ed un numero
altrettanto elevato di famiglie che ogni giorno vivono accanto ad un soggetto
disabile. Proprio da qui nasce l’esigenza di rispondere ad una domanda sociale
di prioritaria urgenza, strettamente connessa alla soddisfazione del bisogno
primario di diritto alla vita che comprende: salute, integrazione sociale e
culturale, relazioni interpersonali, formazione, mobilità, identità personale e
sociale, interesse e ovviamente autonomia.
Per
tale ed altri motivi nasce, nel 2004, l’Associazione “Dopo di Noi” grazie all’umanità di un gruppo di persone che si
sono fatte carico della crescita di un figlio disabile. Così, unendo i bisogni
e le esigenze delle famiglie nasce il “Progetto
JO-JO”.
Lo
scopo di questa esperienza è quello di intervenire dove, attualmente, non
operano i servizi sanitari, per il miglioramento della vita di soggetti affetti
da patologie neurologiche e fisiche particolarmente difficili. Il progetto
punta, inoltre, a realizzare esperienze di incontro, scambio e socializzazione
per disabili in età scolare e a sostenere i loro genitori, affinchè si
concretizzi un miglioramento qualitativo di vita percepita a livello sia
personale che famigliare. A tale scopo, saranno successivamente avviati, con
scadenza settimanale, diversi laboratori fra i quali: arte-musicoterapia,
cineforum, corsi di psicomotricità, laboratori artigianali, corsi di lettura e
di potenziamento cognitivo.
Per
fornire un adeguato supporto alle famiglie, saranno programmati interventi
mirati al sostegno della coppia, attraverso la mediazione familiare e sarà
costituito uno sportello di accoglienza ed ascolto per i genitori, oltre che un
gruppo che lavora sull’attività di self-help,
nel quale si discuteranno le tematiche più critiche evidenziate dalle famiglie.
Attraverso una sapiente esecuzione delle azioni, il progetto vuole strutturare
un modello di rete che risponda al fabbisogno di integrazione del disabile,
promovendo una differente culturale di accoglienza alla diversità.
Proprio
per dare giusto onore a questa realizzazione è stato di recente organizzato un
convegno di lancio progettuale presso la sede di “Laboratori urbani” sito in San
Pietro Vernotico.
Ospiti
dell’iniziativa sono stati: “I ladri di Carrozzelle” gruppo rock formato
principalmente da soggetti disabili; durante l’iniziativa è stata peraltro
possibile visitare la mostra pittorica dell’artista Francesco Canale con opere
realizzate con la bocca ed il pennello. Hanno partecipato all’evento circa 150
bambini delle scuole primarie di San Pietro Vernotico e Torchiarolo che hanno
trascorso la mattinata con giochi di squadra e con intrattenimenti dei
trampolieri. Tutta l’iniziativa è stata patrocinata dall’ ASL dal comune di San
Pietro e dalla regione Puglia che ha finanziato l’intero progetto.
E’
bene ricordare, alla fine del tutto, che i bisogni di relazione empatica e di
socializzazione, la ricerca dell’autonomia, oltre che l’abbattimento di
pregiudizi e stereotipi, sono le aspettative cui il progetto ha voluto
corrispondere, per iniziare un percorso verso l’integrazione solidale in
contesti aperti, differenti rispetto agli abituali luoghi di frequentazione in
cui viene inserito di solito il disabile.
Marco Marangio,
fonte "L’Ora del Salento" del 16 Maggio 2010