Nel mondo d’oggi, dove la giustizia viene sempre più minata dal crimine organizzato, e non solo, a volte vi sono episodi che manifestano l’aperta speranza di una sicura longevità di questo fondamentale servizio. Testimonianza ne è stata l’inaugurazione della nuova sede del Giudice di Pace a San Pietro Vernotico. Autorità civili e religiose presenti al taglio del nastro: S.E. Mons. Domenico D’Ambrosio, arcivescovo della
diocesi di Lecce, ha infatti avuto l’onere di accompagnare il Primo cittadino.L’evento, organizzato dall’amministrazione comunale e coordinato dal Giudice di Pace Carmelo Rango, ha visto una rosa di relatori di tutto rispetto: la dott. ssa Minerva sostituta del dott. Domenico Cuttaia, il presidente del tribunale il dott. Francesco Giardino, il procuratore della repubblica il dott. Marco di Napoli, il presidente dell’ordine degli avvocati di Brindisi Avv. Augusto Conte ed il sindaco di San Pietro Gianpietro Rollo. Uno sforzo fatto soprattutto dall’amministrazione comunale, pertanto, che ha manifestato, in favore della giustizia, la sua risposta alla precedente soppressione delle preture avvenuta nel non più recente 1998. San Pietro, non abilita soltanto questa nuova sede, ma riabilita persino se stessa.
“Un progetto iniziato circa 30 anni fa”, ha affermato l’avv. Rango “e che ha visto come primo fautore il dott.
Giliberti. Finalmente tale opera è stata completata ed è perfettamente funzionale”. “Un momento di prova per questo servizio dedito alla giustizia”, così esordisce il dott. Giardino “che riconosce nel Giudice di Pace come primo punto nel quale il cittadino trova risposte in ambito penale”. Nel seguire, si è poi puntualizzata l’importanza funzionale del giudice di pace, in quanto figura sì che amministra la giustizia ma che al contempo riveste il ruolo di un giudice di prossimità di diffusione capillare sul territorio. “Quando la figura di tale giudice è entrata in vigore diversi anni fa”, ricorda il dott. Di Napoli “vi sono state non poche difficoltà, sia a livello strutturale che nel trovare il giusto modus operandi che ben si confacesse a tale figura giuridica”. Il miglioramento si è verificato, quindi, nel corso degli anni perfezionando sempre più tutti gli aspetti inerenti allo svolgimento di questo compito. La durata media dei processi portati innanzi al giudice di pace, infatti, è nettamente più breve di quella di un giudice ordinario, cosa che non può non giovare alla popolazione tutta. “Ed è proprio di tutta la collettività, la prerogativa di vedersi tutelata non solo i propositi ma anche i diritti”, ha dichiarato il dott. Conte. “Il Giudice di Pace è vicino al cittadino più di ogni altro, partecipando in modo diretto alla vita comunitaria”. Tirando le somme, la nuova struttura, pur essendo nata tra tante polemiche e con tanta fatica può da oggi dichiararsi pronta. Si è passati da una fase di decentramento iniziale, ad un epilogo di accorpamento che ha dato nuove garanzie alla giustizia d’ogni giorno. Il Giudice di Pace, si è riconfermato come presenza conciliativa in ambito sia civile che penale.
Marco Marangio,
fonte “L’Ora del Salento” del 31 GEN 2010