SAN PIETRO V./ RAGAZZI DELLA CHIESA “DON BOSCO” IMPEDITI DI GIOCARE A CALCIO

Fissati dei paletti di ferro ad opera di ignoti

Riscontrato un altro sintomo del disagio sanpietrano. Questa volta i piccoli protagonisti, e purtroppo anche vittime, sono ragazzini che abitano nelle vicinanze del rione denominato “Fuessu”. Ritrovandosi spesso in comitiva, per giocare a calcio presso l’apposito campetto della parrocchia  “San Giovanni Bosco” retrostante alla chiesa, da una settimana a questa parte si trovano impediti di svolgere la loro attività sportiva.
Infatti come segnalato da Niccolò Pagliara, uno dei tanti giovanissimi, un soggetto d’identità ignota ha scavato all’interno del campetto diverse fosse, poi riempite con cemento fresco, al cui interno ha poi infisso dei bastoni di ferro.
L’obiettivo si spiega da sé: impedire ai ragazzi di poter giocare liberamente.
“Non abbiamo mai dato fastidio a nessuno e ci sembra strano che siano arrivati a questo punto”, affermano all’unisono i teenager.
Nonostante tutto, lo stesso campo vessa in una situazione fatiscente.

“Ci siamo autotassati per poter comprare le reti mancanti e garantirci una maggiore sicurezza”, continuano a spiegare. Le reti metalliche originarie, infatti, risultano per metà mancanti e loro stessi, con mezzi creati appositamente per l’occasione, hanno provveduto ad un minimo tamponamento.
Senza poi parlare delle porte di gioco. Assenti anch’ esse di reti di sicurezza, i ragazzi si sono mobilitati per ovviare al problema. Un lavoro lodevole ed encomiabile, se si pensa che i protagonisti, in maggioranza, hanno tra gli otto e i dodici anni.
Qui prende posizione il parroco Don Marco de Carolis che afferma: “L’opera fatta da questo ignoto signore dovrà essere appurata con certezza e, in seguito, si agirà legalmente”.
Pur essendoci diversi sospetti di fondo, infatti, non si hanno prove necessarie sull’ autore del reato e, quindi, si spera in una repentina denuncia contro ignoti affinchè si possa iniziare un ricerca più efficiente.

Per quanto riguarda lo stato del campetto, il parroco è stato abbastanza chiaro nell’esprimere la sua volontà di agire, solo nel momento in cui si facciano avanti i genitori per poter iniziare un percorso che garantisca una maggiore educazione verso i propri figli.

Al momento, si spera quindi di trovare il vero colpevole del reato e che i ragazzi possano ritornare liberamente a cimentarsi nella loro attività preferita: il pallone. Lo meritano, poiché hanno volontà da vendere.

Marco Marangio
SenzaColonne 22/07/2010

Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

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