TITTI DE SIMEIS PRESENTA “PERLE D’ACQUA”

di MARCO MARANGIO

TORCHIAROLO – “Perle d’acqua”. Questo il titolo della silloge di poesie recentemente presentata a Torchiarolo, presso l’aula Frizzoli. Sono stati in tanti ad apprezzare l’opera di Maria Teresa “Titti” De Simeis, autrice del libro, prima fra tutti l’amministrazione comunale che ha patrocinato l’iniziativa con la collaborazione di altre aziende come Officinadidee TetArt e il laboratorio di animazione territoriale.
Il libro, nato tre anni fa e battezzato nella città di Mesagne, nel suo complesso rimarca non soltanto indirettamente l’importanza della poesia, ma soprattutto creare quell’intimo contatto che intercorre tra testo e lettore.
Difatti, l’autrice ha volutamente inserire sulla copertina del testo non il suo nome di battesimo bensì il soprannome datole dagli amici, ossai “Titti”. Un modo in più, pertanto, per creare la giusta prerogativa intimistica così fondamentale per una sentita interpretazione testuale.
L’umus letterario che fa da sfondo alla raccolta è semplice ma completo al tempo stesso. Tutto ciò è dovuto alla buona riuscita di rievocazione di una fievole immagine di piacere delle gocce d’acqua, per l’appunto, che racchiudono l’essenza stessa della poesia, che si rivela essere originale e sincera, riuscendo a creare  un gioco espressivo particolare, come se si riuscisse in qualche modo a far passare la passione ed i sentimenti attraverso uno specchio, dando al lettore l’opportunità di vedersi immerso in esso.
Tramite un’ attenta ricerca delle parole, le quali a volte commentano il dolore e la relativa accettazione, si aprono immagini di notturni e di paesaggi che non accolgono il pianto in sé, quanto la possibilità di accettare una speranza che si appresta a venire. Infatti, in alcune liriche, si parte dalla sofferenza poiché, proprio attraverso essa, si esorcizza lo stesso dolore.
“Questa è la mia prima pubblicazione– afferma l’autrice – anche se scrivo da sempre. Poi è arrivato il momento in cui ho voluto fare la prova, più che altro per trasmettere e portare avanti questi pensieri. Il titolo  l’ho tratto da una mia poesia che ho scritto guardando uno specchio imperlato proprio di gocce d’acqua. Da lì, ho capito che non erano delle semplici gocce, poiché guardate in controluce, attraverso la luce di un lampione, davano la sensazione di essere delle vere e proprie perle per via dei riflessi cangianti che trasmettevano. Con queste mille luci e mille aspetti, ho compreso come in una goccia d’acqua, che è la cosa più semplice che ci sia, si possa scoprire una cosa rarissima come una perla e che quindi la semplicità è la cosa più bella che ci sia. Un libro è come figlio – conclude Titti De Simeis – poiché lo metti al mondo e poi fai in modo che sia lui a parlare per te, soprattutto per dire ciò che tu stesso non riesci ad esprimere”.
Le poesie racchiuse in “Perle d’acqua”, pertanto, non si soffermano in intimistiche opinioni ma si stemperano in versi senza orpelli attraverso cui è possibile leggere la semplice quotidianità di ciascuno.

Senzacolonne 30/12/2010

Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

Un commento:

  1. Beppe Bresolin

    ciao Marco, alcune foto della serata sono sul mio profilo FaceBook.

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