TORCHIAROLO – Dopo il caso Pm10 trattato e portato avanti recentemente sul National Geographic, la parola sulla drammatica situazione spetta ai cittadini di Torchiarolo che, ormai da anni, convivono con tale problema.
Tribolazione e poca speranza. Sono questi i sentimenti che si avvertono passando per le vie del paese e chiedendo ai comuni cittadini i loro pareri a riguardo.
“Il problema esiste da così tanto tempo che lo abbiamo metabolizzato quasi come fatto naturale”, dichiarano in molti. “Noi crediamo che la questione non riguardi soltanto la centrale di Cerano Federico II, ma anche e soprattutto le torce”.
Le polveri sottili, infatti, hanno fatto guadagnare a Torchiarolo il primato regionale in ambito della loro concentrazione sul territorio.
“Io, personalmente, credo di poter essere informato meglio di chiunque”. A fare questa dichiarazione è Antonio Pagano ex dipendente Montedison in pensione.
“L’inquinamento c’è – afferma Pagano – ma risale a trent’anni fa quando ero di servizio alle famose torce. Anche allora, come oggi d’altronde, quando cercavamo di parlare di questo triste fenomeno tutte le aziende chiudevano le orecchie facendo finta di nulla. La motivazione non è poi così difficile: non hanno mai voluto spendere soldi per ridurre l’inquinamento atmosferico.”
Un archetipo senza alcuna via d’uscita, quindi, che tende a ripetersi senza la possibilità di trovare la soluzione al tutto.
“Io credo che le aziende – continua Antonio Pagano – nonostante adesso si parli principalmente delle torce marchiate Montedison, faranno chiasso sui giornali e su altri organi di informazione e successivamente metteranno tutto a tacere come se nulla fosse successo. E’ una storia che ho visto fin troppe volte. Io ho lavorato specialmente nella manutenzione dei camini. Quando l’impianto non andava bene, usciva fumo nero fittissimo che, col vento di scirocco, andava inevitabilmente in testa alla persone. Anche se io, assieme ai miei colleghi, andavamo in direzione lasciando il posto di lavoro a reclamare questi fenomeni, non si otteneva nulla perché fare quella modifica agli impianti significava spendere 6miliari circa di vecchie lire e l’azienda era ben lungi dalla volontà di spendere tale somma per tutelare la salute di migliaia di persone.”
Lotte, denunce e scioperi non sono bastati ad arrestare la gravità dell’avanzare di tumori e malattie.
Altri cittadini torchiarolesi, vedono la causa principale della drammatica situazione nella politica e nelle relative scelte che non esitano a definire “irresponsabili”, anche in virtù del fatto che , nonostante le proteste fatte, “i politici hanno comunque sottoscritto la creazione dei mostri quali Cerano e Montedison noncuranti dei cittadini.”
C’è, invece, chi reclama una mancata ed adeguata informazione riguardo al tasso di inquinamento atmosferico di cui soffre il paese. Non sono in pochi ad affermare che occorre una maggiore fonte informativa a riguardo che, oltre ad aggiornare la cittadinanza con dati oggettivi ed inopinabili, smuova le coscienze dei più giovani così lontani ed estranei a questa realtà che, anzi, vengono male informati poiché “spesso e volentieri si cerca di nascondere la verità facendo ricadere la colpa sui camini accesi in inverno e sui contadini che bruciano terra ed erba. Ma quanti mai saranno per farci raggiungere questo deprecabile primato?”
MARCO MARANGIO
SenzaColonne 02/11/2010