Il cantattore salentino Pasquale G. Quaranta presenterà “Vane”, il discorario musicale che racconta il Salento in note e chiacchiere
BOLOGNA – Dal 10 al 21 novembre 2012, presso Tedofra Art Gallery, a Bologna in Via delle Belle Arti 50, è possibile visitare la mostra “Quello che gli ulivi ci dicono…” dell’artista Silvana Bissoli.
“Quello che gli ulivi ci dicono…” è la scultura-installazione (con la tecnica particolarissima della pirografia) con la quale l’artista ha partecipato alla II Biennale Internazionale d’Arte Moderna e Contemporanea “Città di Lecce 2012”, conclusasi lo scorso 29 maggio. Ventisei le opere in mostra, per continuare a scoprire e catturare le essenze arcaiche dell’ulivo salentino e vivere pienamente la contemporaneità. E’ un percorso sentimentale lungo le opere in esposizione, una sorta di passeggiata intima, come quella che Silvana fa ogni volta quando va nel Salento per tuffarsi tra i campi di antichi ulivi.
L’ulivo è eletto protagonista di questi lavori, trattando l’autentico monumento della natura con la tecnica della pirografia che è così congeniale all’artista. Il pirografo, infatti, è il suo strumento per eccellenza, la scrittura col fuoco, una tecnica d’incisione antichissima che giunge dalle tradizioni Mediterranee, proprio come gli ulivi, le cui origini si perdono nella notte dei tempi. L’artista ogni volta che va nel Salento, ne vive così intensamente i respiri, che abilmente riesce a condurre lo spettatore sulle orme di una terra arcaica, generosa, ma esigente, per narrare di viaggi e di soste, di gioie e di dolori, di abbandoni… in un continuo “pirografare”.
E venerdì 16 novembre, alle ore 21, i lavori di Silvana Bissoli faranno da cornice all’esibizione di un altro artista, il cant-attore / menestrello salentino P40 (nome d’arte di Pasquale G. Quaranta), il quale, attraverso i suoni racconti musicati (…o canzoni romanzate, come meglio si preferisce) accompagnerà i visitatori in un viaggio immaginario tra le pieghe più autentiche della “salentinità”. Un viaggio scanzonato, ironico e divertente, ma profondamente vero, che racconta con parole e note i vizi, le manie ed i modi di fare propri del Salento e, soprattutto, dei Salentini. P40 presenterà il suo ultimo lavoro discografico dal titolo “Vane – discOraio musicale”.
Per i più curiosi: non vi meravigliate poi se, nei giorni seguenti l’esibizione, fine settimana ed inizi della successiva, doveste incontrare a Milano, per strada o in qualche localino, la simpatia, l’ironia e la chitarra di P40, perché è proprio lì, nella capitale lombarda, che il menestrello salentino ha intenzione di proseguire il suo …cammino.
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Silvana Bissoli, originaria di Sanguinetto (Vr), vive a Imola (Bologna), dove lavora nel suo laboratorio d’arte “L’Ulivo e la Luna”. Laureata in Scienze Politiche, giunge all’arte in maniera assolutamente autodidatta, per rispondere ad una spinta interiore, per assecondare un bisogno di manifestare ciò che sente. L’incontro con l’artista pugliese Giorgio Fersini, suo maestro di pirografia, è stato determinante sia per la sua crescita artistica personale, sia per l’incoraggiamento ad esporsi al pubblico. La sua espressione artistica ha eletto l’albero dell’ulivo soggetto principale dei suoi lavori, svelandone lo spirito che si contorce ed aggroviglia in un movimento plastico che tende al cielo. All’ulivo, quasi sempre fotografico, da voce e così esso diventa per lei simbolo, parola, strumento di pensiero. Saper leggere tra le pieghe dei tronchi secolari un vissuto, un ammonimento, un incoraggiamento e soprattutto il coraggio di vivere che il tempo non ha mai scalfito.
P40 è un personaggio emergente ed estroso della grande fucina di artisti salentini, subito balzato agli occhi del pubblico della sua terra natía per l’originalità della sua opera e il carisma del personaggio. Alla base del lavoro di P40 c’è l’osservazione attenta e critica del suo tempo che l’artista cerca di ri-significare nei suoi spettacoli, attraverso un repertorio di brani inediti composto dallo stesso. Incarnando un incontro tra la figura del cantautore e quella dell’attore (il “cantattore”), che insieme convivono sul palco e nelle piazze portando in scena una rappresentazione quasi teatrale, essenziale, a tratti geniale ma nello stesso tempo ricca di improvvisazioni.