M’illumino di meno: appuntamento al buio?

Il paese si illumina di meno. Eh no, non è per lodevole iniziativa volta al risparmio energetico. Mettiamola così: almeno un lato c’è. Si risparmia, non volendo.
Se si vivesse in un paese normale, i cittadini occuperebbero le sedi opportune per chiedere “lumi”, per l’appunto, a chi di competenza. Però siamo a San Pietro Vernotico.
Io, ultimamente, ci torno di tanto in tanto. In una delle mie ultime “soste” ho notato un forte “senso di oscurità”. Non essendo in una striscia “dylaniana” di Sclavi, per esclusione e deduzione ho compreso che lo strano “fenomeno del nascondismo” (direbbe Corrado Guzzanti) fosse dovuto all’illuminazione pubblica.
“Purtroppo” sono un giornalista. E “purtroppo”, vuoi per deformazione professionale, vuoi per mera curiosità, ricerco sempre il “perché” delle cose. Se fossimo in un paese normale, sarebbe semplice trovare una motivazione. Invece siamo a San Pietro Vernotico. In verità potrebbe trattarsi di un “semplice” malfunzionamento degli organi di illuminazione, come riportato da questa determinazione pubblicata giusto ieri (giovedì 7 marzo) e che vede il Comune sanpietrano impiegare una spesa di poco più di 3mila e 400 euro. Potete leggere il documento QUI. Tra l’altro è un documento che, già da solo, esempla la situazione tragicomica in questione: sul documento pubblico ufficiale si legge di “SOTITUZIONE organi di illuminazione“. Si vola alto, altissimo. Daje! Ma procediamo con ordine.
Ho letto un bel po’ di documentazione a riguardo, andando a ritroso negli anni. La vicenda risale al 2014. Benché la vicenda sia complessa, cercherò di non annoiare oltremodo il lettore e di essere il più sintetico possibile.

FASE 1
Marzo 2014: il Ministero (unitamente alla Regione Puglia) stanzia dei progetti per l’efficientamento energetico, ossia (detto brutalmente): illuminare spendendo poco.
Aprile 2014: la giunta di “Rizzo Primo” approva e propone un progetto per un totale di 2.130.000 euro.
Agosto 2014: il Ministero risponde. Esito positivo? Ni. Il ministero “boccia” il progetto per la carente documentazione fornita (“carente ed insufficiente e non permette di valutare compiutamente la coerenza degli interventi”). Nonostante tutto, concede al Comune sanpietrano di accedere ad una seconda fase di valutazione. Sono chiacchiere? No, cari lettori. E’ tutto documentato QUI.
Ottobre 2014: la giunta “Rizzo Primo” approva il progetto definitivo affidando anche incarichi esterni per la valutazione degli impianti elettrici. Sempre nello stesso mese, la giunta riapprova nuovamente il progetto. Sono balle? No, cari lettori. E’ tutto documentato QUI.

FASE 2
Maggio 2015: con la determinazione 221 il Comune non solo sceglie la procedura di affidamento dei lavori con appalto integrato, ma riapprova il progetto per la terza volta. Sono balle? No, cari lettori. E’ tutto documentato QUI.
ottobre 2015: la giunta Renna approva il collaudo in questione. Piccolo dettaglio: lo fa in extremis (deliberando in ottobre 2015), perché (come cita il documento) i lavori “sono da concludere entro il 31.12.2015 affinchè non si incorra nel definanziamento degli stessi, con il concreto rischio per l’Amministrazione di restituire le somme già ricevute“.
Sono chiacchiere? No, cari lettori. E’ tutto documentato QUI.

Al netto di quanto fin qui esposto, abbiamo solo poche certezze:
– che quello dell’efficientamento energetico è forse il più approvato/riapprovato progetto noto alla razza umana;
la gestazione è stata lenta, prolissa, rimbalzata fra le giunte;
– che i cittadini sono attualmente al buio.
Inoltre: pare, dico pare, che in paese i cittadini non è che siano poi così solerti a denunciare l’oscurantismo sanpietrano.
Pare, dico pare, se ne parli davvero poco.
Fra la compagine politica, l’unica opposizione che ha esposto in dettaglio il caso è stato il Movimento 5 Stelle, tramite la consigliere Selena Nobile. Da altri partiti, il vuoto cosmico. Ad onor del vero, analizzando le carte e quanto affermato dal consigliere Nobile, non ho trovato discrepanza alcuna.
Le discrepanze, semmai, sono rappresentate dagli assordanti silenzi che gravano sul caso. Caso che seguo ormai dagli inizi, quando ancora risiedevo stabilmente a San Pietro (basta dare un’occhiata a questo post, datato 2015). E’ strano che nessuno si pronunci in merito, soprattutto fra gli addetti ai lavori dell’informazione. Un Governo, una amministrazione, devono essere sempre controllati dall’informazione. Anche quando agiscono “bene”. Anzi, soprattutto in quei casi. Affinché si abbia la prova provata che, anche agendo per il bene della comunità, si sia operato nel modo giusto e seguendo il giusto iter.
Sta di fatto che il buio continuerà a regnare, in barba a un certo Dylan di bonelliana memoria.

Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

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