“Catturato dopo il programma perché irreperibile da due mesi”
Arrestato dopo “Servizio Pubblico”. In questo modo Vincenzo Scarantino continua a far parlare di sé, anche dopo le dichiarazioni rilasciate ieri sera al programma di Michele Santoro. In un Italia ignara, come sempre, la puntata titolata “Lo Stato criminale” ha visto come protagonista l’ex collaboratore di giustizia a riguardo della strage di via D’Amelio. Egli ha raccontato come sia stato costretto a mentire agli investigatori del gruppo Falcone – Borsellino sotto le mentite spoglie di pentito per colpa di La Barbera, oltre ad aver subìto torture durante la sua detenzione. Il “caso” vuole che, appena uscito dagli studi di Cinecittà sia stato fermato dai poliziotti che, perquisitolo, lo hanno arrestato perché nel novembre 2013 egli avrebbe abusato sessualmente di una ragazza diversamente abile appartenente ad una comunità del capoluogo piemontese. La “causalità” fattuale degli avvenimenti è tutto fuorché cristallina, considerando il fatto che si sia attesa la testimonianza di Vincenzo Scarantino a Servizio Pubblico per arrestare lo stesso per avvenimenti risalenti ad un paio di mesi fa. In questi giorni, probabilmente, si saprà se lo stesso Scarantino era realmente irreperibile da tempo. Altra nota gelante è il mutismo del popolo italiano che, ammorbato dal seguire le vicissitudini della legge elettorale, poco sa o poco gli importa di episodio così gravoso come raccontato dall’ ex collaboratore di giustizia e che va ad instaurarsi nelle grigie pagine della storia delle stragi e che abbraccia una più larga contestualizzazione nella controversa trattativa Stato – Mafia. Si spera che lo staff di Servizio Pubblico possa seguire al meglio e da vicino la vicenda Scarantino, per far luce su un’altra ombra apparsa “casualmente” soltanto ieri sera.