TORCHIAROLO SOLIDALE: IL COMUNE OSPITA CINQUE MIGRANTI

di MARCO MARANGIO

TORCHIAROLO – Immigrati tunisini vengono accolti dalla comunità.
Accade nel piccolo paese di Torchiarolo il quale, apprendendo con sentimento quanto sta accadendo nel nord Africa, hanno voluto esprimere in maniera concreta la loro solidarietà verso chi, disperato ed in cerca di una nuova vita, approda nella nostra costa italica senza alcun bagaglio, ma con il cuore pieno di speranza.
Si ricorda, infatti, che la settimana scorsa l’Amministrazione comunale aveva espresso la propria posizione a riguardo di questo triste esodo. Il Comune torchiarolese ha sentito il dovere di organizzare una prima accoglienza che fosse dignitosa per quelle persone costrette a  lasciare tutto e che oggi  bussano alle porte dei cittadini per chiedere aiuto. Nel rispetto della normativa vigente e delle disposizioni di legge, si è pertanto voluto adempiere alla disponibilità manifestata da numerosi cittadini che, mossi dai principi della solidarietà umana, hanno voluto spendersi per preparare l’occorrente.
Tale richiesta è stata inviata agli organi di Prefettura ed allo stesso Prefetto, Nicola Prete. Richiesta che è stata quasi immediatamente tradotta in termini pratici e reali.
Nella giornata di venerdì 15 aprile, infatti, al Comune torchiarolese è stato reso noto l’arrivo di cinque immigrati destinati alla comunità del paese. Questi ultimi facevano inizialmente parte di un unico e nutrito gruppo di 97 immigrati giunti a Civitavecchia. In seguito sono stati poi divisi dagli altri e solo in 49 sono stati destinati alla regione Puglia. Allo stesso modo sono stati poi ulteriormente dilazionati e destinati per le diverse città che erano pronte ad ospitarli, come Andria e Barletta. Cinque di loro, infine, sono giunti nel paese nel paese di Torchiarolo.
Inutile dire che, da subito, tutta la comunità è stata avvisata e sin dal primo pomeriggio sono iniziati i lavori di sistemazione. Come luogo di accoglienza è stato scelto proprio il Comune di Torchiarolo e l’atrio della sala consiliare si è trasformato in apposito centro di accoglienza.
Tutti i gruppi di volontariato, in particolar modo la Protezione Civile, hanno collaborato assieme agli amministratori comunali e a comuni cittadini che, da casa propria hanno portato tutti gli elementi di prima necessità: dalle coperte per la notte agli alimenti primari.
Dopo una trepidante, in tarda serata, sono poi giunti gli attesi ospiti. Cinque ragazzi, tra i venti e i trent’anni, stanchi e provati dall’estenuante viaggio ma non per questo demotivati nello spirito.
La comunità ha pertanto accolto Kame, Amueh, Youssef, Houssem ed Akemt, questi i loro nomi, con vera e sentita solidarietà donando loro delle arance, segno e simbolo di benvenuto.
I ragazzi, con regolare permesso di soggiorno, sono stati poi portati presso il comando della Polizia locale, presso il quale hanno firmato la loro presenza. Questa burocratica ma efficace forma di tutela verrà poi ripetuta tre volte al giorno, al fine di rendere noto il tutto alle autorità regionali e nazionali.
Successivamente, gli ospiti sono stati messi a loro agio negli ambienti creati apposta per loro. Cinque ragazzi sì uniti, ma legati da un destino differente. La loro sosta, infatti, non sarà permanente. Si fermeranno giusto il necessario per poi continuare il loro viaggio: c’è chi andrà in Svizzera, mentre altri raggiungeranno la tanto sognata Francia.
Si ricorda, a tal punto, che chiunque dei cittadini torchiarolesi può contribuire a questa manifestazione di solidarietà.
Presso i supermercati e i negozi sarà organizzata una raccolta di alimentari e di altri beni di prima necessità, mentre presso il Comune è stato disposto un centro operativo per la raccolta di vestiti usati in buone condizioni e viveri di prima necessità. Un semplice gesto che può tradursi nell’umanità più vera e sentita, partecipando, anche solo per poco, alla storia dei cinque viaggiatori.

Senzacolonne 20/04/2011

Marco Marangio

giornalista pubblicista, dottore in Lettere Moderne, amministratore del blog Prima Pagina, autore di "Percorsi" (Albatros Il Filo, 2010) e di "Matteo Renzi - La parola sono io (Effigi editore, 2018)

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